Una dirigenza può sbagliare.
È un suo diritto. Direi anche che fa parte del processo di crescita.
Quando ero piccolo, avevo la bicicletta a rotelle e camminavo tutto appiccato sulla destra. Un bel giorno babbo mi tolse le rotelle, e mi lasciò andare da solo per la prima volta. Io come al solito mi appiccai tutto a destra: feci una botta grossa. Il mercurio cromo divenne il mio migliore amico.
La seconda volta, tutto concentrato, feci tutto il vialetto da solo. Poi vidi una biscia che attraversava la strada, e istintivamente mi riappiccai a destra: per terra un'altra volta, in mezzo all'asfalto. Nemmeno il re vichingo Ragnar Lothbrok, sporco di sangue nel mezzo della battaglia, poteva eguagliare il magnifico lavoro che l'asfalto e il mercurio cromo avevano fatto adornando la mia faccia e le mie ginocchia.
Ma da quel giorno, piano piano e a forza di botte, ho imparato ad andare in bicicletta. E ora, alla soglia dei quarant'anni, posso dire orgogliosamente che ogni domenica mattina mi faccio 40km. Con la macchina. La bicicletta sta chiusa in garage, perché nel frattempo sono diventato pigro
Il punto è che se io non fossi caduto, non avrei imparato. E io non conosco nessuno che andando in bicicletta non sia caduto, non una volta, ma più volte. Questo per tutti noi è una cosa normale, sarebbe strano il contrario.
Il contrario, però, è proprio l'Ascoli. Quando si parla dell'Ascoli, non è ammesso sbagliare. MAI.
Peggio ancora, facendo un giro su alcuni gruppi facebook, addirittura una scelta sportiva errata o una comunicazione intempestiva (caro patron, su questa cosa sarà il caso di lavorarci un pochino tanto eh) rende automaticamente TUTTE le scelte fatte dalla società fino a quel momento assolutamente sbagliate, addirittura la società sarebbe vergognosa e qualcuno si permette addirittura di rimpiangere la società che ci portò al fallimento.
Eh no ragazzi.
La società ha il diritto di sbagliare. E gli sbagli vanno assolutamente evidenziati, e anche contestati. Ma non deve scattare il processo mentale per cui se uno sbaglia, automaticamente diventa il male assoluto.
Se la società dice che l'esonero è probabile, poi il giorno dopo conferma l'allenatore, è uno sbaglio di comunicazione grosso. Forse anche sportivo, lo scopriremo contro il Venezia.
Ma cavolo, oltre quello non si dovrebbe andare.
Non è davvero possibile che per contestare una società come questa, si riabilitino poi società che ci hanno davvero fatto vergognare in tutta Italia.
Portare i colori bianconeri, non deve farci commettere l'errore di vedere o tutto bianco o tutto nero.